martedì 19 aprile 2011

LA PRIMAVERA DI MILANO di S. Scalici

Il prossimo mese di Maggio non sarà come gli altri. A Milano si elegge il nuovo sindaco della città. Non solo: le prossime elezioni amministrative saranno un segnale importante per l'intero paese. Avranno perciò una forte valenza politica, anche perché, da sempre, Milano anticipa le tendenze politiche e sociali dell'intero Paese. Questa non è la sola novità di questa primavera. A Milano, e finalmente verrebbe da dire, non sarà la solita battaglia tra guelfi e ghibellini, Inter o Milan, fumatori o non fumatori. Schermaglie già viste, trite e ritrite, di cui l'Italia è veramente stanca.
Anche perché, nel frattempo, le aziende chiudono i battenti, i giovani stentano a trovare un'occupazione stabile, l'immigrazione non è gestita, le riforme enunciate dal Governo nazionale si riducono a leggi confezionate su misura delle esigenze personali del Premier, la sinistra si irrigidisce su posizioni di retroguardia, a difesa solo dei diritti acquisiti dal mondo del lavoro. Che però cambia in fretta.
E Milano non fa eccezione. Anzi. La vicenda dell'Expo ne è la principale testimonianza. Continue obiezioni procedurali fra Regione, Provincia e Comune hanno già "bruciato" tre anni di tempo. Di fatto i lavori devono ancora iniziare. E questo non è secondario, se pensiamo alle opportunità di occupazione che tale evento potrebbe generare per i giovani oltreché per i sempre più numerosi over-40 , espulsi dal mondo del lavoro, per via della crisi economica. La cui fine é tutt'altro che in vista.
L'altra grande novità di questa primavera, dicevamo, é la presenza di un "Nuovo Polo", composto dalle forze politiche stanche delle enunciazioni e delle battaglie di piazza a colpi di slogan. Forze che preferiscono la politica del "fare" alle urla, che mettono al centro la persona, la famiglia, la solidarietà. Forze che traggono origine dalla tradizione cattolica, presente con la lista dell'UDC, dalla tradizione liberale, da quella laico- riformista.
Le idee camminano sulle gambe degli uomini, si dice. E il candidato sindaco Manfredi Palmeri vuole rappresentare la novità di queste elezioni. Per una nuova primavera. La politica ha bisogno di rinnovamento. E scegliere un giovane come candidato sindaco è una scelta coraggiosa. Ma, proprio per questo, vincente. Non solo. Manfredi Palmeri sa di poter contare su una squadra di personalità che vivono la politica come servizio. Attenti alle reali esigenze dei cittadini. Primo fra tutti Pasquale Salvatore, capolista al Consiglio Comunale per la lista dell'UDC. La sua presenza nel mandato precedente, ove rivestiva il ruolo di Capogruppo UDC a Palazzo Marino, parla da sola. Insieme al candidato sindaco, record di attività in Aula, col 99% di presenze. Un'attenzione al mondo delle piccole imprese, dei giovani, con il "Progetto Sociale per Milano". L'obbiettivo del "Quoziente familiare" per favorire le famiglie a livello fiscale. Una politica abitativa attenta alle fasce deboli, come gli anziani e le giovani coppie. L'integrazione con i "nuovi cittadini"giunti fra di noi da ogni parte del mondo. In linea con l'accoglienza di una città col "coeur in man", come si diceva una volta. E si potrebbe continuare.
Insomma, di carne al fuoco ce n''è molta. Basta fare la scelta giusta.
Stefano Scalici, candidato al Consiglio di zona 7 per l'UDC

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