CRV-ACR 30° Ediz. Oscar, 6° Ediz. del S.OSCAR e 4° Ediz. del Concorso Letterario Int. "Personaggi"

martedì 25 settembre 2012

Salutissimi e ancora grazie..e a presto
sergio dario merzario e ketti concetta bosco x acr-onlus e accademia
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2 commenti:

Unknown ha detto...: Salutissimi e ancora grazie..e a presto
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http://www.acraccademia.it/STAFF.html; 26 settembre 2012 alle ore 02:26
Unknown ha detto...: Salutissimi e ancora grazie..e a presto
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MISSION DI ACR (ONLUS di fatto

acraccademia.it/Il%20Baggese%20pag%207.html

Mission: “ACR (Onlus) svolge un’attività socio-culturale di prevenzione al BULLISMO. -‘dal 1987 ad oggi ”.. combatte le DEVIANZE GIOVANILI-il Cyberbullismo e "Bulli e Bullismo.. Vandali e Vandalismo” con l'OSCAR e crea protocolli d’intesa, tra operatori sociali, Associazioni, e Comitati. Breve Storia del Concorso di poesia/arti e mestieri OSCAR: Nasce nel 1987 a Milano, da un'intuizione di Sergio Dario Merzario, Rio, Semenza, Maderna e altri, prende il via il Concorso "IL BAGGESE". Acr, Repo e Paza nel 1999, lo trasformano nel trofeo lombardo ( che nel 2002 diviene TROFEO LOMBARDO LIGURE). Nel 2006 diventa OSCAR Internazionale CONTRO il BULLISMO con il contributo di Sergio Dario Merzario, Ketti Concetta Bosco , le biblioteche e l'Unicef Prov. di IMPERIA!” mailto:associazione@acraccademia.it

Link.. Rai! Mission di acr onlus

ufficiostampa.rai.it/selezionerassegnastampa/selezione.pdf
BANDO e reg. del CONCORSO di POESIA/ OSCAR contro il bullismo!... La nostra LIBERTA' è lo spazio da gestire .. con l'anima. Come dice J.P. Satre, siamo liberi nella scelta, ma non siamo mai liberi dalla scelta. DATE IL VS 5X1000 AD ACR-ONLUS - CF:97365190152
Mission: “ACR (Onlus) svolge un’attività socio-culturale di prevenzione al BULLISMO. -‘dal 1987 ad oggi ”.. combatte le DEVIANZE GIOVANILI-il Cyberbullismo e "Bulli e Bullismo.. Vandali e Vandalismo” con l'OSCAR e crea protocolli d’intesa, tra operatori sociali, Associazioni, e Comitati. Breve Storia del Concorso di poesia/arti e mestieri OSCAR: Nasce nel 1987 a Milano, da un'intuizione di Sergio Dario Merzario, Rio, Semenza, Maderna e altri, prende il via il Concorso "IL BAGGESE". Acr, Repo e Paza nel 1999, lo trasformano nel trofeo lombardo ( che nel 2002 diviene TROFEO LOMBARDO LIGURE). Nel 2006 diventa OSCAR Internazionale CONTRO il BULLISMO con il contributo di Sergio Dario Merzario, Ketti Concetta Bosco , le biblioteche e l'Unicef Prov. di IMPERIA!” associazione@acraccademia.it blog.libero.it/ACRILSANREMESE/view.php?
acraccademia.it/novità%201%20Poesia%20il%20baggese.html

I N V I T I, COMUNI e anniversari per 10 e 11- 2012

ilbaggese.blogspot.it/
alle Assemblee di acr e crv a cura www.radioasso.it http://dario-sdm.blogspot.it/
Carissimo Soci!Vi aspettiamo, all'Assemblea di mercoledi 25 settembre 2013 dalle h 18,00...
in " SALA CENTRO x GIOVANI di COMUNITA' NUOVA di DON GINO RIGOLDI " Via delle forze armate 179 ora "PIAZZA OLIVELLI" .. ang. via BELTRAMI e OLIVIERI di MILANO (Autobus 49 f.ta f.ze armate, 67 f.ta f.ze armate 179, 78 f.ta BELTRAMI ang. f.ze armate, 63 f.ta INGANNI e M1 INGANNI + 49 o BISCEGLIE + 78) .. .. alle h 20,30 Assemblea dei Soci e dei simpatizzanti:odg - Attività socio culturali anni 2014/2015, Oscar int. contro il BULLISMO eSUPER OSCAR contro il bullismo, tra i vincitori dei 25 Oscar passati (Composizione GIURIA)!- e x mercoledì 2 ottobre h 18/20,30 stesso luogo C. x G. ..Oscar Internazionale Contro il Bullismo ... SCUOLE... (Classe 2a M della Scuola DE MARCHI - J. GULLI... e tutte le altre)..- e x sabato 5 ottobre h 18/22 Asso (c/o Comune, sopra la Croce Rossa. Sala del Centro Ricerche Vallassinesi). Assemblea dei Soci e dei simpatizzanti:odg - Attività socio culturali anni 2014/2015, Oscar int. contro il BULLISMO eSUPER OSCAR contro il bullismo, tra i vincitori dei 25 Oscar passati (..proposta. - Composizione GIURIA)!- e x sabato 12 ottobre h 18/20,30 stesso luogo Sala CRV. ..Oscar Int Controil Bullismo SCUOLE... (Scuole di Asso e della Vallassina... e tutte le altre).... se potete.. "Non mancate"! .. tutto il resto lo trovate in www.acraccademia.it
appuntamentiacr-onlus.blogspot.it/
x cercare i comuni della prov. di Mi: okitalia.net/assago-015011 blog.libero.it/4658LEALTA/?nocache=1349191797
x acr-onlus e accademia ACRACCADEMIA.IT AUGURI.. ROSE lilla…
E sono 27 anni! BUON ANNIVERSARIO… è come un matrimonio? No…è solo.. una bella esperienza!
Era il 1986… poi il 1987 e nasceva il Club F. Turati / il Civennese… in seguito a Baggio vedeva la luce ACR e CCR il baggese e il milanese. Ho visto il crollo del comunismo e tangentopoli.. la 1a e la 2a repubblica…sarebbe dovuta finire.. la storia! Già la storia!? : “HISTORIA MAGISTRAE VITAE”..
La storia è maestra di vita… dicevano i latini, ma a ben guardare… lo abbiamo imparato anche noi di ACR/CRV… a Civenna, Como, Milano, Roma… ovunque.. ci siamo resi conto che i motori che spingono, quasi ovunque, l’umanità ad agire sono da sempre gli stessi: la sete di potere, l’avidità, l’odio, la crudeltà, il desiderio… Rispetto ai secoli lontani è mutata solo la tecnologia: oggi disponiamo delle possibilità di distruggere tutto… Il secolo XX, forse il più terribile (come.. le persone.. stronze e vigliacche che ho avuto la sventura di incontrare.. in acr, ma è una storia penosa che vi racconterò un’altra volta.. però ho trovato la mia Lei.. che mi fa tribulare.. parecchio .. ma è di un dolce..). Eppure anche questa ricorrenza dimostra che nonostante ciò, occorre dare un taglio al passato?.. come occorre vedere con un’altra visuale il periodo attuale e tenere ben alta la testa. Dal libro di da.. rio “sono rose-1500 passi”…
DA…RIO (Sergio Dario Merzario-Ptesidente di ACR/CRV).. http://www.acraccademia.it/
clubfturati.blogspot.it/
Clicca quì per le foto:
acraccademia.it/Il%20Civennese%20pag%202.html acraccademiailbaggese.blogspot.it/
sognidiacr.blogspot.it/
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TABACCI: “ LE MIE DELEGHE RIMESSE AL SINDACO PISAPIA”
Milano, ottobre/nov. 2012 – “Ho mandato, oggi (25-10-2012) , una lettera con la restituzione delle deleghe al Sindaco Pisapia, che scatta proprio a partire dall'atto di accettazione della candidatura alle primarie” così spiega l’Assessore al Bilancio Bruno Tabacci. “Ovviamente deciderà il Sindaco e per me va bene qualunque soluzione riterrà di adottare. Non ho fissato termini. Quel che è certo – prosegue Tabacci - che fino al 25 novembre sarò in giro per l'Italia e non voglio partecipare alle primarie con il carico di deleghe impegnative che potrebbero forse generare un potere di condizionamento degli elettori. Intendo così – conclude Tabacci - testimoniare una sensibilità politica che non può essere isolata in un centro sinistra che si candida a guidare il paese”.
AMBIENTE. LUNEDI' 29-10-2012 MARAN A ECOSISTEMA URBANO Confronto tra amministratori locali sulle scelte per la mobilità sostenibile Milano, 26 ottobre 2012 – Si tiene lunedì la XIX edizione di Ecosistema Urbano, il tradizionale appuntamento, organizzato da Legambiente e Città di Venezia, in collaborazione con Ambiente Italia e Sole24Ore, dedicato ai temi dell’ambiente e della mobilità sostenibile nelle città. L’assessore alla Mobilità, Ambiente, Arredo Urbano e Verde Pierfrancesco Maran, alle 11.15, presso la Ca’ Farsetti, sede del Comune di Venezia, parteciperà al confronto con gli amministratori locali “MUOVERSI! Mettere in moto le scelte, per rimettere in moto le città”. Ne parlerà con Giorgio Orsoni, sindaco di Venezia, Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente, Luigi Spagnolli, presidente commissione ambiente Anci, sindaco di Bolzano, Tommaso Sodano, vice sindaco di Napoli, delegato all’ambiente Anci, Claudio Lubatti, assessore alla Mobilità e Trasporti, Comune di Torino, Andrea Colombo, assessore alla Mobilità e Trasporti, Comune di Bologna, Alberto Fiorillo, responsabile Aree Urbane Legambiente e Giacomo Bagnasco de Il Sole 24 Ore.
http://www.radioasso.it/
www.acraccademia.it

COMUNICAZIONE e PROPOSTA ..AREE.. e STILI di VITA!

CICLABILITÀ. POSTA LA PRIMA PIETRA
DELLA NUOVA PASSERELLA AVVENIRISTICA IN VIALE SERRA Assessore De Cesaris: “Collegherà il quartiere
residenziale del Portello con il nuovo parco che aprirà in autunno”
Milano, agosto 2012 – Grazie a due gru
speciali portate appositamente dall’Austria, omissis.. segue sul Blog:http://ilmilanese-ilbaggese.blogspot.it/ e
www.acraccademia.it.. siamo presenti anche in FACEBOOK:http://www.facebook.com/acraccademia.milanese?ref=tn_tnmn#!/acraccademia.milanese

Riceviamo e volentieri pubblichiamo, .. x l'ingresso al centro di Milano!

Locandina scaricabile al link:
gsmadonnadelghisallo.it/
acraccademia.it/Il%20Baggese%20pag%202.html
radiozeta.fabbricadigitale.it/asp/PupRadioZeta.asp?versionMP=11.0.5721.5230
acrilmilanese.blogspot.com/
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Riceviamo e pubblichiamo.

Lo studio FormaeMentis informa .. omissis... Capire quando una persona dice una bugia o la verità è fondamentale nel lavoro di chiunque, cosi come nella vita privata. Esistono conoscenze scientifiche in grado di sapere tutto questo. Diventa più abile a capire le persone e a scoprire le menzogne. ... omissis.. insegnare le microespressioni è il nostro compito. Su richiesta a : info@acraccademia.it
si può avere il programma del corso.
www.acraccademia.it
Tutti i dettagli e ulteriori informazioni su: http://www.acraccademia.it/SITI%20UTILI.html
Docente: Dr. Pandiscia Fabio. Psicologo, .. omissis.. dei più grandi esperti di comunicazione non verbale in Italia.
Per informazioni e iscrizioni
chiamare lo studio formaementis al 338 4135458 oppure scrivere a info: acr-onlus@libero.it ;
mhtml:%7B54FFFF7E-08B4-4C77-985C-DFFC01882DE8%7Dmid://00000060/!
x-usc:mailto: info@linguaggiodelcorpo.eu
A presto. sergio.merzario4658@libero.it
Per non ricevere più questa
informazione rispondere a questa mail, INFO.. con scritto
“cancellami”

"Oscar il baggese,Trofeo Lombardo Ligure e artisti allo sbaraglio contro il bullismo .." ed. 2011!

"Oscar il baggese,Trofeo Lombardo Ligure e artisti allo sbaraglio contro il bullismo per la poesia, sport, solidarietà e Narrativa" edizione 2012!

Gentilissimo/a Socio/a di ACR e Accademia,con la presente la invitiamo a partecipare alla Premiazione del Concorso di Poesia e di pittura e disegna "Oscar Internaz. della Poesia e delle Arti "CONTRO IL BULLISMO" che si terrà il domenica 27 nov 2012 h 16 c/o Centro x Giovani di Piazza Olivelli ex via forze ang. via Olivieri Milano?.
SMOG. PISAPIA: "HO IL DOVERE DI PENSARE ALLA
SALUTE DEI CITTADINI E AL BENE DI MILANO" Milano, 6 dicembre 2011 – "La morsa dello smog non concede
nessuna tregua. Come Sindaco, e prima autorità sanitaria della città, ho la responsabilità e il dovere istituzionale, etico e giuridico, di pensare innanzitutto alla salute di tutti i cittadini e al bene di Milano. E’ per questo che ho deciso, dopo il mancato accordo tra i Comuni dell’Area Metropolitana che ho auspicato e per il quale ci siamo impegnati, di attuare i provvedimenti
necessari per respirare un’aria migliore, non avvelenata dalle polveri sottili. Si tratta di una decisione importante: venerdì 9 e sabato 10 dicembre la città sarà chiusa al traffico. Insieme a questo ho deciso di tenere chiuse le scuole negli stessi giorni in cui le auto dovranno rimanere ferme, allo scopo di ridurre l’inquinamento provocato dal riscaldamento. Ho anche deciso una serie dimisure innovative, tra cui il lavaggio straordinario delle strade, che ha dato effetti positivi in altre città. Il prolungarsi del superamento dei valori massimi previsti per il Pm10 non ci consentiva, infatti, di aspettare oltre". Lo afferma il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia.

INVITO Carissimi e sinceri saluti a Voi e alle vs famigliex acr-onlus sergio dario merzario tel 3402707829 fisso 0287392826 www.acraccademia.it http://www.acraccademia.it/novità%201%20Poesia%20il%20baggese.html

nella GRANDE MI.. morire .. dimenticati.. NUOVO G. S. "GHISALLO.. con il MUSEO della bicicletta!"

Milano, aprile 2012 – “Con tristezza ho appreso la notizia del senzatetto originario dell’Ecuador trovato morto ieri sera su una panchina di Largo V Alpini. Da un primo esame non ci risulta che fosse conosciuto e seguito da uno dei nostri servizi. Le cause del decesso sono ancora al vaglio dell’autorità giudiziaria e del medico legale per capire se la
morte sia sopraggiunta per il freddo e per l’abuso di alcool o per altre ragioni”, afferma l’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino, riguardo al clochard senza vita trovato dai volontari dei City Angels. “Con il piano freddo, operativo da
metà novembre alla fine di marzo, abbiamo accolto nelle strutture del Comune
quasi 2.500 persone in difficoltà, ma la necessità resta. La morte di ieri ci
conferma che è necessario fare di più andando oltre la logica dell’emergenza
legata al freddo e al primo soccorso. È nostra intenzione adottare un piano
annuale di accoglienza e di sostegno per i senzatetto, al fine di dare a queste
persone un’opportunità per superare la propria condizione di precarietà
esistenziale e abitativa. Su questo giovedì presenteremo ulteriori azioni
destinate ai senzatetto che saranno attive per tutto l’anno”.
Segreteria Ufficio
Stampa Tel. +39 02 884
50150
LE “3 F”... FEDELTA’… FINANZA… FIDUCIA!

Secondo Panorama del 30 luglio 2009 Montecitorio, la Camera dei Deputati presieduta da Gianfranco Fini ex delfino di Almirante e fondatore di A.N., non dà il buon esempio agli italiani. Secondo Ferrara, il Direttore del Foglio, nato con auspici e sostegni della ex di Berlusca, Veronica Lario, Fini è un fedele di Berlusconi e si prepara a sostituirlo alla guida del Paese… o farà la “fine” di Casini? Bè l’ex Presidente della Camera ha gestito bene la realtà di Montecitorio la passata legislatura… e poi? Già non è stato fedele!… e Bossi? Bè la Lega Nord è una grande realtà… finirà anche lui come Casini o Craxi?.. ma poi c'è FINI...
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RICORDI Civennesi... e dal COMUNE di ERBA Riceviamo e pubblichiamo!

Lo spazio creatività “Spaziogiovani”
propone a tutti i giovani interessati il corso di scrittura creativa a cura di Zoe Letizia Buoso e Alessandra Carati. Il calendario prevede 12 incontri a cadenza settimanale , ogni sabato da settembre al 19 dicembre 2009 , dalle 15 alle 18 presso la sala polifunzionale di Spaziogiovani in via Crotto Rosa 5, Erba.
Il corso ,totalmente gratuito e destinato ad un massimo di 10 partecipanti di età compresa tra i 16 e i 30 anni, è il secondo dei laboratori sulla creatività realizzato all'interno del progetto RETICA e si rivolge a tutti coloro che vogliono imparare a padroneggiare la scrittura creativa per romanzi e racconti, e desiderano acquisire le tecniche più efficaci per la costruzione drammaturgica e la costruzione dei personaggi.
Il Corso di Scrittura Creativa insegnerà le tecniche per vincere l’imbarazzo della pagina bianca.
Insegnerà ad organizzare le proprie idee e a portarle sino in fondo e costruire trama, personaggi e dialoghi. Il corso è adatto a tutti coloro che hanno in testa la trama di un romanzo ma non sanno come strutturarla. Che immaginano una storia ma non sanno come raccontarla.
Si sperimenteranno e si metteranno a confronto le diverse pratiche della scrittura: quella tradizionalmente affidata alla pagina (romanzo, racconto, poesia) e alla scena (sceneggiatura,
drammaturgia). I partecipanti saranno accompagnati nel processo di ideazione e selezione del materiale narrativo, e nella scelta delle parole. Il percorso di conoscenza e uso delle tecniche passerà attraverso una continua alternanza tra momenti di lettura, analisi, ideazione e confronto. Tre
ore e il piccolo gruppo assicurano che tutti abbiano la possibilità e il tempo di leggere e verificare lo
sviluppo del proprio lavoro.

I RICORDI CIVENNESI … DI AMEDEO

L’ATTACCO ALLA FRANCIA

I ricordi dell’epoca ... di Amedeo.. un Civennese!
A 20 anni sono andato a militare e sono stato assegnato ai mitraglieri di corpo d’armata di stanza a Mortara; poi da Mortara siamo andati a Limone, quando è cominciata la guerra con la Francia e da li siamo entrati noi come avanzata delle Forze Armate Italiane nel 1940 a Fontaine. Abbiamo invaso senza sparare un colpo, la gente era tutta scappata, infatti entravamo nelle case e trovavamo i piatti con mezzo cibo. Con me c’era mio cugino: alla sera ognuno cercava una casa dove dormire. Io e mio cugino abbiamo trovato una villetta, appena entrati sentivamo un lamento e cercando abbiamo trovata in una stanza una vecchietta che i suoi familiari avevano lasciato li. Io e mio cugino l’abbiamo portata a Tenda in Italia e poi siamo tornati là a dormire. Il giorno dopo è arrivato il Re a fare ispezione. Noi eravamo nel bar della piazza a “far visita” alle cantine: c’era chi usciva con le tasche piene, quando abbiamo visto arrivare il Re sulla macchina scoperta, in piedi per farsi vedere. Infatti era chiamato il “Renio”; il Re ha fatto il giro della piazza passando in rivista noi con le tasche piene.

L’AFRICA SETTENTRIONALE E I BALCANI

I ricordi dell’epoca

Amedeo
Dopo ci hanno portato a Cantù e arriva l’ordine di partire per l’Albania. Io e mio cugino ci siamo guardati e ci siamo detti: “scappiamo a casa!”, sai Cantù è qui vicino. Proprio eravamo in libera uscita, quando abbiamo sentito che entro due giorni saremmo partiti per l’Albania. Allora abbiamo preso un tandem e siamo venuti a casa; quando sia arrivati abbiamo trovato i nostri parenti che recitavano il Rosario perché un nostro coscritto si era ucciso. Il giorno dopo siamo tornati all’accampamento che era in una segheria di Cantù. Siamo partiti per l’Albania e a Brindisi, dopo un paio d’ore di navigazione siamo tornati indietro perché c’erano dei sottomarini nemici nell’Adriatico; abbiamo passato un’altra notte a Brindisi e siamo partiti il giorno dopo alla volta di Durazzo. Da lì ci hanno mandato su in montagna verso Tebeleni. L’Albania era già nostra; a noi hanno mandato lì sulla linea del fronte per costruire le piazzole e piazzare le nostre mitraglie, ma il comandante non sapeva bene dove era il fronte, noi eravamo su un costone. Hanno tirato a sorte sei uomini che dovevano andare di pattuglia. Il comandante della pattuglia era il sergente Bosio e c’era un ragazzo che aveva 18 anni di Milano che era volontario: quando era stato sorteggiato insieme al Bosio e a mio cugino di Civenna ha cominciato ad aver paura. Siccome c’era già mio cugino e insieme eravamo addetti alla stessa mitraglia, gli ho detto che se aveva paura andavo io. “Oh Cermenati, grazie perché non mi sento”.
Siamo andati di pattuglia senza incontrare nessuno, per dieci chilometri all’interno della loro linea, senza accorgerci noi e senza accorgersi le sentinelle nemiche e siamo arrivati in un paesino il 9 dicembre e cominciava a nevicare. Noi si andava anche volentieri perché si pensava di arrivare in un paese dove doveva esserci un maestro italiano: così potevamo mangiare qualcosa in più del solito rancio. Nella piazzetta c’era una fontana e ci siamo messi lì a bere; non faceva freddissimo, eravamo coperti bene; mentre eravamo li a lavarci io sono andato avanti e vedo giù 20 metri una casa con dei muli e dei soldati greci che caricavano le marmitte sui muli per portarli sulla linea del fronte. Sono tornato indietro di corsa avvisando i miei compagni, in quel mentre da dietro arrivano altri quindici militari e un signore in borghese con un impermeabile bianco. Lui dice “siete prigionieri, alzate le mani” era uno che lavorava a Bologna. Avevamo alzato le mani, tre di noi avevano il moschetto, mentre io e mio cugino avevamo la pistola. La casa che avevo visto giù era il loro accantonamento. Ci portano là, ma quando siamo arrivati su una specie di dirupo, il sergente che era davanti ha cominciato a scappare giù per questo vallone; e noi dietro a lui di corsa e loro dietro anoi sparando. Siamo andati giù verso la Voiussa un fiume che però andava verso la Grecia e non verso l’Albania. Se seguiamo il fiume andiamo in bocca al nemico. Allora abbiamo attraversato il fiume e ci siamo messi in una buca lasciata dalle radici di un albero caduto. Eravamo rimasti in tre: io il sergente e uno di Udine, tale Canton. Dopo una mezz’oretta nudi, avevamo solo le mutande che danno a militare sotto la neve, dei pastori sono arrivati e parlavano con della gente proprio sopra di noi. Ci avevano visto e cinque minuti dopo sono arrivati una decina di militari greci. Hanno sparato una sventagliata e ho sentito il sangue caldo del sergente tutto sulla mia spalla: l’avevano preso in pieno ed era morto. A me e all’altro hanno preso e portato su uno spiazzo, ci mettono lì e noi ci prendiamo per mano perché avevamo paura ci sparassero. Il greco a cominciato a contare i passi e mentre ormai aspettavamo lo sparo, sentiamo un gridare in greco e abbiamo visto quel signore in bianco che avevamo visto al mattino che ha abbassato i fucili. Aveva visto che portavo una croce che avevo al collo e aveva detto: “Anch’io sono cristiano e non permetto che i miei soldati uccidono i prigionieri”. Ci hanno portato su all’accantonamento dove abbiamo passato la notte. C’era il fuoco in mezzo alla stanza e c’erano tutti i soldati greci intorno al fuoco insieme a noi. Pensa come è la guerra: ci si passava la sigaretta come se si fosse amici, così per passare il tempo. Siamo rimasti lì due giorni e dopo ci hanno portati sulla loro linea, che era sul costone proprio di fronte a dove avevamo piazzato le mitragliatrici il primo giorno. Dopo due giorni sono arrivati i carabinieri dell’esercito di occupazione greco e ci hanno portati a Giannina, dove abbiamo trovato un plotone di alpini che era stato catturato appena arrivati, anche loro senza sapere dove fosse il fronte.
Siccome noi eravamo ancora con questi mutandoni, gli alpini ci hanno dato la loro divisa estiva con un paio di scarpe da ginnastica. Da lì ci hanno portato ad Atene e poi, dopo due mesi, ci hanno imbarcati al Pireo, verso l’isola di Creta. Lì si faceva vita da prigionieri; siccome si sentiva spesso che i tedeschi avevano aiutato gli italiani in Grecia, per evitare che fossimo liberati dai tedeschi che stavano arrivando ci avevano portato a Creta. Si stava anche bene, perché ci hanno messo in un posto con le tende dove c’era un fiumiciattolo che passava e lì ci davano qualcosa da mangiare. Una pagnotta grossa di 40 cm di diametro ci mangiavano in 32. facevamo le parti e ci davano però anche in una gavetta rotonda a mezzogiorno e sera due mestoli di ceci o fagioli. Quando pioveva, siccome anche la cucina all’aperto, ci davano una manciata di olive insieme al pane in salamoia. Lì nel fiume a levigare il cucchiaio sui sassi avevo fatto una specie di coltello e con quello e con i semi di oliva ho fatto una corona del Rosario; sfregavo sul sasso i nocciolini e con un filo di ferro bucavo i nocciolini. Con un filo della tenda li ho uniti e con un picchetto ho fatto il crocefisso. Sono riuscito a portarla a casa ed adesso ce l’ho appesa in camera.
Siamo stati lì un po’. Poi quando i tedeschi stavano avanzando abbiamo sentito che ci dovevano portare in Egitto, dove c’erano gli inglesi. Solo che i tedeschi la notte prima dell’imbarco hanno cominciato a bombardare con i bengala… sembrava nevicasse.
Insomma. Non siamo riusciti a partire. Eravamo attendati fuori dal porto vicino ad un oliveto ad aspettare. I tedeschi avevano ormai preso l’aeroporto e avevano cominciato ad avanzare. Gli inglesi scappavano e noi eravamo rimasti lì in mezzo. Per otto giorni siamo rimasti lì in mezzo al fuoco tedesco da una parte e greco/inglese dall’altra, senza mangiare o quasi, visto che c’erano due susini senza frutti perché era ancora primavera con delle foglie molto tenere. Si facevano dei pacchetti con otto/dieci foglie e si mangiavano così. Quando gli inglesi e i greci sono scappati i tedeschi gli sono andati dietro, senza però considerarci. Siamo rimasti lì in questa terra di nessuno e abbandonati da tutto. Siamo riusciti a scardinare una porta e siamo usciti fuori nell’oliveto. Eravamo circa in ottanta. Tra noi e il porto c’erano i magazzini degli inglesi… siamo entrati in questi magazzini e abbiamo trovato ogni ben di Dio: stavamo sotto gli ulivi col fuoco acceso e decidevamo cosa mangiare: pasta, minestrone, scatolame di tutti i tipi, le gallette che non erano come le nostre che ci voleva il martello per spaccarle e che dovevi tenerle come ultima scorta quando non c’era nient’altro, ma erano a pacchetti di dieci quasi come biscotti. E si mangiava una cosa e l’altra. Si andava anche sulle navi che ormai erano abbandonate: si trovava di tutto farina, riso. Eravamo i padroni del porto il nostro daffare era quello di decidere cosa recuperare durante la giornata. Siamo stati lì così di nessuno per dieci giorni. C’erano anche magazzini con il vestiario e ci eravamo vestiti tutti da ufficiali inglesi con quei cappelli particolari e i gradi che arrivavano su fino al braccio. Ci siamo rasati e dopo dieci giorni è arrivata una nave tedesca che ci ha portato al Pireo da dove, su una barca italiana, siamo partiti per Bari.
Quando si sbarcava, tutti vestiti da ufficiali, ci prendevano in giro per terra… e noi a ridere…

LA CAMPAGNA DI RUSSIA

I ricordi dell’epoca

Amedeo
Finita la quarantena sono tornato a casa in licenza un mese, ho restituito i soldi. Dopo venti giorni arriva la cartolina che ci dice di presentarci subito al comando di Alessandria per partire per la Russia. Forse sarebbe stato meglio se ci avessero portato in Egitto, sicuramente da prigionieri degli inglesi al caldo saremmo stati meglio…
In Russia sono stato con la Divisione Sforzesca… una follia, una cosa incredibile… I primi tempi si andava avanti e loro scappavano con qualche scaramuccia ma molto poco, siamo arrivati sul Don, ci siamo fermati e lì in estate c’è stata la ritirata a noi eravamo lì con la cavalleria e abbiamo dovuto fare un quadrato. Quando in agosto c’è stata la ritirata nell’ansa del Don, lì c’erano delle estensioni che ricordavano il mare, enormi campi di cui non si vedeva la fine. La nostra linea e i rumeni avevano ceduto, abbiamo dovuto ritirarci nell’ansa del Don. Eravamo vicino ad un paesino fatto di “isbe” le loro case fatte di legno con tetto coperto di paglia, solo il municipio era fatto di sasso. All’interno nella prima stanza hanno una specie di stufa che arriva appena sotto il soffitto; e dormono sopra lì d’inverno perché è il posto più caldo. Dietro ad una di queste isbe avevamo fatto la nostra postazione con i mortai. C’era un bosco di betulle tra noi e il Don. Dall’altra parte c’erano i russi. Una notte una pattuglia russa ha portato via la sentinella nostra. Allora il nostro comando per rappresaglia voleva andare di là del Don e prendere qualche soldato russo. Era stata scelta la mia squadra. Abbiamo messo tutti i nomi nel cappello ed è venuto su anche il mio e i miei compagni mi salutavano e mi trattavano come se fossi già perso. Dopo cinque o sei giorni, due giorni prima della missione, è venuto un freddo tremendo che aveva gelato il Don fino ad un trenta/quaranta metri dalla costa. Non si poteva più andare né a piedi né con una barca. Che fortuna!! Questa è stata un’altra volta in cui mi sono salvato non certo per merito mio. Ecco perché dico che è il destino! Se non è la tua ora non ce né!
Un altro esempio: Ti ricordi quel soldatino che avevo sostituito? Ebbene mio cugino, che era riuscito a tornare al campo dopo la nostra fuga, mi ha raccontato che due giorni dopo una bomba era caduta proprio nella piazzola dove c’era quel soldatino di Milano che avevo sostituito nella missione e che poverino, era morto sfracellato: aveva paura di andare in missione ed è morto in quel modo per una bomba di mortaio. Ecco perché dico che se non è la tua ora…
L’azione non si fa più. Allora siamo tornati nella isba, dove avevamo fatto il nostro alloggio. Ormai arrivava l’inverno, il freddo aumentava, un giorno abbiamo persino raggiunto – 40°C. e quello che dava più fastidio era il vento che soffiava sempre in queste steppe immense e ti tagliava la faccia. Per fare la pipì bisognava mettersi in cerchio in sei o sette altrimenti non riuscivi, ti gelava. Una mattina, uscendo dalla isba per andare alla piazzola, faceva un freddo da – 20 – 30°C. avevo su il cappotto e la bustina. Quel pezzettino lo si faceva di corsa, avevamo costruito una specie di camminamento. I russi stavano sulle piante aldilà del fiume con i fucili, li vedevamo con cannocchiale. Quel giorno lì correvo con la testa rincagnata per il freddo ed ho sentito un sibilo, una pallottola mi era passata vicino. Passato il mio turno sono tornato nella isba ed ho tolto la bustina. Il mio compagno mi dice “Hai fumato, eh? Guarda lì che ti sei bruciato la bustina!” Mi avevano preso la bustina senza colpirmi solo perché correvo con un po’ la testa rincagnata, se avessi corso con la testa dritta, come di solito, mi avrebbero preso in pieno.
Lì siamo rimasti fino a quando è successa la grande ritirata.
Ogni tanto arrivavano i viveri di conforto, prima di Natale arrivava persino il cioccolato che si teneva via per festeggiare un po’ per volta. Quindici giorni prima di Natale è arrivato l’ordine di ritirarci perché eravamo ormai circondati; il ponte a sud dove c’erano i Rumeni aveva ceduto e i russi avevano fatto la famosa sacca di cento chilometri tra il Don e l’altro fiume il Donez. E lì c’è stata la famosa ritirata. Abbiamo abbandonato tutto, armi bagagli, abbiamo camminato a lungo in questo mare di ghiaccio infinito. Quando si arrivava in un paesino, si entrava in un’isba per dormire. Si dormiva con le scarpe ai piedi perché se le toglievi non riuscivi più a rimetterle. Siamo arrivati al Donez e arriviamo vicino a Millerò un paesino sul fiume dove doveva esserci il passaggio. C’era un macello incredibile, tedeschi, rumeni, tutti con le loro macchine, camion e cavalli. Erano tutti fermi lì perché avevano deciso di arrendersi e di farsi prendere tutti insieme, in modo che i russi non potessero fare altro se non farli prigionieri. Io ero con il Canton, lo stesso della Grecia e Albania, avevamo ancora la rivoltella, la nascondiamo sotto le scarpe e ci mettiamo anche noi a camminare insieme agli altri in attesa dei russi. Dopo mezz’ora non ce la facevamo più, le condizioni erano talmente difficili che su 100 soldati morti in Russia, 80 sono morti di stenti, freddo e fame. Per esempio di Civenna eravamo in cinque ad essere andati in Russia: ebbene tre non sono tornati.
Ad un certo punto vediamo arrivare un trattore italiano, di quelli che trainavano i cannoni dell’artiglieria e c’era su un tenente bergamasco e il suo attendente. Ha chiesto cosa facevamo lì e quando a saputo che l’ordine era di arrendersi si è rifiutato. Era riuscito a caricare sul trattore un fusto di benzina, per quello che ce l’aveva fatta ad arrivare fin lì col trattore! Infatti molti nostri soldati non sono tornati perché i nostri mezzi sono rimasti senza benzina! E i tedeschi, quando erano arrivati i rifornimenti di benzina, li avevano usati tutti per i loro mezzi, lasciando gli italiani a piedi!

Il tenente bergamasco era deciso a non fermarsi, voleva andare 100 km verso sud, dove doveva esserci un altro passaggio del fiume Donez non ancora presidiato dai russi, come aveva visto su una mappa che avevano lanciato da uno dei nostri aerei, un Pippo.
Il ponte poteva essere ancora libero. Lui e il suo attendente erano decisi a scappare verso sud, molto meglio rischiare che non far la fine dei rassegnati ad essere presi dai russi.
Loro si sono avviati e allora io e il Canton ci siamo guardati ed abbiamo deciso di raggiungerli e di salire sul trattore con loro.
La notte, seguendo la linea del fiume con la bussola e la cartina, siamo arrivati in un paese. Non siamo entrati con il trattore, ma a piedi cercando qualche isba. Io e il suo attendente siamo entrati in una isba dove c’erano una donna ed un vecchio; abbiamo fatto capire dove volevamo andare, ormai dopo tutto quel tempo qualche parola l’avevamo imparata, ma con la pistola, gli abbiamo fatto anche capire che se ci portava dai russi l’avremmo fatto fuori. Alla fine ci ha portato nel posto giusto, abbiamo attraversato il ponte tranquilli, e il tenente gli ha dato una stecca di sigarette per ringraziarlo. Aldilà del Donez avevamo visto che c’erano tanti soldati che erano riusciti ad uscire dalla sacca, sia italiani che tedeschi. Abbiamo visto che c’era anche una caserma e noi abbiamo finalmente pensato di poter riposare in una stanza al chiuso. Come siamo entrati abbiamo sentito delle cannonate dei carri armati russi che erano aldilà del fiume che stavano attaccando. Scendi giù, sali sul trattore e siamo scappati verso nord, per raggiungere Millero, quel paesino aldilà della sacca dove ci avevano detto che c’era il comando.
Arrivati in quel paese, ci siamo presentati al comando dove hanno preso tutti i nostri dati e ci hanno detto di raggiungere i nostri compagni dello Sforzesco.
Abbiamo passato lì la notte di Natale, abbiamo detto la Messa in un teatro russo insieme ad un cappellano militare. Noi dello Sforzesco eravamo in 750 mentre all’inizio eravamo partiti in trentamila…Dopo un po’ di giorni ci hanno detto di andare verso Gomel in un paesino per aspettare ordini di cosa avremmo dovuto fare, perché tutta l’armata cercava di riorganizzarsi. Lì abbiamo preso una bella isba e ci avevano detto di pattugliare la zona con attenzione perché c’erano in giro i partigiani russi. (segue)

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ultimissime del 22 marzo 2009

PROTOCOLLO D’INTESA tra ACR/ONLUS ex ACCADEMIA il milanese e il sanremese, UNICEF, AMICO ONLUS, GENERAL COOP e il Filo Creativo di Flavia ONLUS e ........(ass. .....)! 19/09/2009 Oggetto: Accordo di collaborazione con ASSOCIAZIONE ACR/ONLUS ex ACCADEMIA IL MILANESE e IL SANREMESE”. .. ACCADEMIA IL MILANESE e IL SANREMESE ha tra le sue finalità principali quella della tutela dei diritti dei lavoratori ed in particolare di quelli che subiscono violenze alla loro dignità, in modo particolare per i bambini, dal loro CONCEPIMENTO, fino al 18° anno di età. Essa si prefigge di garantire i diritti di tutti i gliesseri umani (e anche gli animali) con particolare riferimento a quelle realtà nelle quali possono essere oggetto di qualsiasi forma di sfruttamento minorile, persecuzione, aggressione, violenza fisica e/o psicologica e farmacologica, che determina anche il loro allontanamento dalla collettività e/o dal luogo di lavoro e/o con licenziamento/esonero e/o ricovero presso una casa di cura. Si prefigge la collaborazione tra le persone, dai bambini agli adulti, per manifestare disinteressatamente e semplicemente, nel concreto, la solidarietà al fine di contribuire alla costruzione di una società dove vengano tutelati i diritti di tutti i bambini, gli uomini/donne, specialmente di coloro che si trovano in condizione disagiata, siano essi bambini o adulti. L'impegno di ciascuno è rivolto a fornire il suo apporto al fine di salvaguardare la dignità della persona nella sua integrità fisica e morale. Vuole/deve collaborare ad un cambiamento culturale dei valori individuali, degli atteggiamenti, delle espressioni verbali e delle modalità di interazione con particolare riferimento alla ricchezza della famiglia, AMICIZIA, AMORE e solidarietà nella società. Solo nella sua solidità, essa può essere veicolo di crescita completa di tutti i suoi membri, specialmente dei minori che sono chiamati a sorreggere, in maniera equilibrata, le sorti dell’umanità, nel mondo, nel prossimo futuro. Noi ci riconosciamo e condividiamo le finalità perseguite dall’ACR/ONLUS ex ACCADEMIA IL MILANESE e IL SANREMESE, nel pieno rispetto dell’autonomia di ciascuno, comunichiamo l’intenzionalità di collaborare con Essa e con tutte le Associazioni che sottoscriveranno il presente PROTOCOLLO in relazione alle tematiche oggetto della nostra Associazione/Organizzazione, mettendo a disposizione le nostre conoscenze e competenze secondo le modalità già concordate, ovvero con sincera e pratica disponibilità ad aiutare chi ha bisogno. Tutto ciò anche nell’ambito ed in attuazione dei progetti che vedono impegnata l’ACR/ONLUS ACCADEMIA IL MILANESE e IL SANREMESE, con il patrocinio delle Regioni Lombardia, Liguria, Piemonte, Sicilia e Lazio, con le Province di AGRIGENTO, BERGAMO, COMO, MILANO, VARESE, TORINO, VERCELLI, IMPERIA, SAVONA e ROMA e di volta in volta con tutte le Istituzioni e/o le Forze Sociali del territorio EUROPEO. Letto ed approvato con la firma posta in calce! MERZARIO Sergio Dario, BOSCO Ketti Concetta, TIRARI Colomba, ... P.S. indipendentemente dalla variazione o dalla mutazione della dirigenza il Protocollo d'Intesa prosegue ad avere i suoi effetti benefici sino a quando l'Associazione esiste e opera democraticamnete!

TENCO 2008 una realtà CONCRETA,di Sanremo 6, 7 e 8 Novembre 2008!

BENVENUTI nel sito di ACR/onlus ex ACCADEMIA IL MILANESE e IL SANREMESE.. ultimissime.. BANDO Oscar Internazionale della Poesia dialettale! "2009/2010-Oscar Premio Internazionale della Poesia dialettale!" L'Acr/Onlus ex IL MILANESE e Accademia - UNIVERSITA' del LAVORO per migliorare la VITA, in collaborazione (richiesta) con la Zona 7 E 6 del Comune di Milano, il Club F. Turati di Civenna e del T. L., dell'ACR/CRV e ACR IL MILANESE a Milano, Roma, Como e Sanremo (con il coinvolgimento delle Biblioteche e i Comuni di Milano, Roma, Como e Imperia); Organizza

IL XXI° CONCORSO POPOLARE DI POESIA "IL BAGGESE-TROFEO LOMBARDO-LIGURE/OSCAR
INTERNAZ." IN DIALETTO, LINGUA E PROSA.

La partecipazione a questo concorso avviene inviando o consegnando all'ACR/ONLUS ex IL MILANESE e ACR ACCADEMIA o ai suoi delegati, una o più poesie, in 4 copie, predisposte in fascicoli (di cui solo la prima copia, dovrà contenere i seguenti dati: Nome, Cognome e Indirizzo, Curriculum e Foto della Poetessa o del Poeta partecipante, che firmerà anche per la legge sulla privacy). Occorre versare € 7,00 per la prima poesia e €5,00 per ogni altra poesia o opera aggiuntiva. Qualora si desiderassero + copie dell'Antologia occorre versare ulteriori 5 euro per ogni libro in più. Indirizzo per la spedizione delle opere poetiche: ACR/ONLUS ex CCR IL BAGGESE/IL MILANESE - OSCAR INTERNAZ.LE DELLA POESIA DIALETTALE Casella Postale 14148 (segue a "novità poesia il baggese") Il Presidente di ACR/Onlus ex ACCADEMIA /UNIVERSITA' del Lavoro per migliorare la VITA .."se puoi risparmiare un € fallo, ma non risparmiare sulla cultura.. moriresti ignorante,, ... acr"

martedì 25 settembre 2012

2 commenti:

Collaboratori

libro di ketti concetta bosco.. ci complimentiamo con la ns vicepresidente..